Federalberghi Veneto guarda al futuro con le analisi predittive

Federalberghi Veneto guarda al futuro con le analisi predittive

Gli operatori che si trovano a gestire una destinazione turistica, Consorzi, DMO o Associazioni di categoria, devono ricordare due regole d’oro:

Il turista non inizia ad essere tale quando arriva nella destinazione.

Il turista non smette di essere tale quando la sua vacanza si è conclusa.

Nel tempo in cui si svolge la vacanza sarà facile comprendere le sue preferenze, tuttavia, capirle in questa fase è già troppo tardi, come si può essere certi di avere le risposte necessarie a soddisfare delle esigenze che non ci si è preoccupati di prevedere?

In questo senso le analisi predittive, strumento già proposto alle destinazioni da noi supportate, è uno dei più importanti per gli operatori di una destinazione, infatti, permettono di monitorare le preferenze del turista nel momento in cui le sta manifestando attraverso una ricerca di informazioni o un tentativo di prenotazione. Ma quanti albergatori e operatori turistici del nostro territorio comprendono la potenzialità di questo strumento?

Per rispondere a questa domanda abbiamo deciso di parlarne con il Presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli.

In base alla sua profonda conoscenza del mondo dell’ospitalità veneta, ci può dare la sua visione in merito alle tecnologie digitali applicate al turismo e, in particolare, la sua opinione in merito all’utilizzo delle analisi predittive?

‘’ Il nostro settore è l’unico in Italia che ancora viaggia con criteri da anni 60’ anziché essersi calato pienamente nell’epoca della digitalizzazione, è quindi fondamentale per il nostro settore poter avere delle previsioni di quello che sarà l’andamento, nel caso delle spiagge della stagione e nel caso della città, l’andamento annuale complessivo.

Abbiamo quindi bisogno delle analisi predittive per avere la possibilità di correggere in corsa eventuali situazioni che dovessero verificarsi, per esempio, se uno dei paesi dal quale provengono i turisti che arrivano qui da noi dovesse avere un qualsiasi problema, lo si può scoprire tramite le tecnologie predittive. Solo così è possibile prendere delle misure di intervento nei confronti di quel paese o spostare l’attenzione su un altro paese per attirare un nuovo target.

L’utilità di queste tecnologie è che ci consentono di correggerci in tempo, non ex-post, fino ad ora siamo stati abituati a chiederci ‘com’è andata la stagione?’ e a notare, solo con il senno di poi, se c’è stato o meno un calo in un determinato periodo. Con le analisi predittive noi possiamo sapere che ci potrebbe essere un potenziale calo in sei mesi, per esempio, e questo ci consente di adoperarci per cercar di evitarlo. Questa è decisamente la sfida più importante che abbiamo di fronte oggi’’.

Per accedere a queste tipologie di analisi oggi si ha l’opportunità di rivolgersi ad un Osservatorio di Destinazione Localizzato come il nostro, secondo lei, il fatto che albergatori e operatori qui in Italia si trovino ancora in uno stato di arretratezza da questo punto di vista, è un problema di mancata fiducia data allo strumento?

‘’Il problema non è la fiducia, quanto piuttosto poter portare dei dati al singolo albergatore che gli consentano di riconoscerne l’utilità. Grazie ad un Osservatorio di Destinazione, questi dati si possono avere e interpretare e se un albergatore riconosce l’importanza dello strumento, di sicuro lo utilizza. Non c’è una resistenza di carattere ideologico agli strumenti nuovi, c’è piuttosto una necessità di conoscere questi strumenti e di adeguarsi ad essi, ma perché questo avvenga devono essere presentati, spiegati, ne va compresa la potenzialità. A meno che una persona non sia curiosa o fanatica dell’elettronica, difficilmente si adeguerà ad uno strumento di cui non percepisce la potenzialità.’’

Si tratta quindi di un problema di disinformazione, mancata formazione e aggiornamento da parte degli operatori turistici sul territorio?

‘’È una carenza di conoscenza degli strumenti messi a disposizione, tuttavia c’è una giustificazione, la maggior parte degli operatori è ‘nata con la matita in mano’, poi ci siamo evoluti con le nuove tecnologie, a partire dal computer per arrivare alle piattaforme di intermediazione, ed è oggi una fatica stare ‘up to date’. È anche difficile capire quali di queste tecnologie siano convenienti in termini di tempo o in realtà ne facciano perdere ancora di più. Pensi anche solo alle app che sono una cosa meravigliosa, ma quando ci si trova a dover scegliere fra milioni di possibilità è facile andare in confusione e lasciar perdere. Alcuni Best Player già le usano le analisi predittive, c’è quindi il bisogno di diffonderne la conoscenza e che vengano presentate in modo che ogni singolo albergatore e operatore turistico ne comprenda l’utilità.’’

Riagganciandomi a quello che lei ha appena detto riguardo all’utilizzo delle analisi predittive da parte dei Best Player, il modo in cui vengono adoperate può definirsi passivo, e cioè, si guardano i numeri e i dati e poi si mettono da parte senza far seguire nessuna azione concreta, oppure attivo, usando le conoscenze acquisite come base per delle azioni e dei cambiamenti dal lato dell’offerta finalizzati ad andare incontro alle esigenze dei turisti?

‘’Non è un utilizzo passivo, dalle mie conoscenze mi sento di affermare che coloro che accedono già a questi dati tendono a usarli molto bene, in maniera attiva, ciò che mi preme è far sì che vengano utilizzati anche da chi non li conosce ancora. Ce ne facciamo ben poco della conoscenza di questi strumenti riservata ai migliori tra di noi, oltre a raggiungere i Best Player, questa cultura deve essere resa accessibile a tutti o per lo meno alla maggior parte degli operatori coinvolti nel nostro settore!’’

Anche se, come lei ha detto, non c’è una resistenza di tipo ideologico, ci può essere la tendenza da parte degli operatori del territorio, a dare per scontato di conoscere già bene il proprio target e quindi a sottovalutare sia la potenzialità di questi strumenti, che la possibilità che avvengano dei cambiamenti molto veloci dal lato della domanda?

‘’Molti albergatori e operatori, specialmente chi è nel settore da tanti anni, è chiaramente spaventato dalla velocità del cambiamento! Guardando la mia stessa esperienza personale: io sono sempre stato un grande appassionato di tecnologia, nonché uno dei primi ad implementare i sistemi operativi nei contesti aziendali in cui mi sono trovato ad operare, tuttavia, se anni fa investendo del tempo nell’apprendimento di una data tecnologia potevo essere sicuro che il mio aggiornamento mi garantisse un rendimento per i successivi 15 o 20 anni, oggi non si parla più di anni ma di mesi, una volta imparata una nuova procedura, dopo qualche mese esce già qualcosa di nuovo.

C’è chi in questa situazione decide di arrendersi e di chiamarsi fuori dai giochi abbandonando la propria attività, e chi invece cerca uno strumento serio che non comporti una grossa perdita di tempo nell’apprendimento. Una grande azienda può ovviamente incaricare una risorsa interna di imparare come si usa una nuova tecnologia, e ritrovarsi un report dettagliato sulla scrivania in pochi giorni, ma per un piccolo imprenditore che è costretto ogni volta ad aggiornarsi, l’ostacolo da superare è sicuramente più grande.

Questo metodo ‘kaizen’ che ti richiede di essere sempre ‘sul pezzo’ è sproporzionato rispetto al ruolo della piccola azienda, che fa bene a compiere degli sforzi per aggiornarsi, ma è necessario trovare un modo per rendere queste conoscenze accessibili in maniera più semplice.

D’ altra parte non si può restare nell’ignoranza, che è da sempre la peggior nemica dell’imprenditoria e l’ignoranza tecnica riguardo ad un determinato strumento, il non sapere che c’è e il non conoscere le sue potenzialità, porta di conseguenza al mancato utilizzo.’’

Quindi si può affermare che, a fronte di una difficoltà da parte di operatori e albergatori a ‘rimanere sul pezzo’ dal punto di vista tecnologico, decidere di chiedere un supporto presso un Osservatorio di Destinazione possa essere considerato un ottimo investimento per il futuro?

‘’Ha toccato il punto cruciale! Esistono già delle destinazioni, in cui gli operatori godono del supporto di associazioni e agenzie che mettono a disposizione periodicamente dei report che forniscono dei dati utilissimi sulle caratteristiche del target, il periodo più richiesto, ecc. Si tratta di dati accessibili e interpretabili in tempo reale, di conseguenza credo che la soluzione sia proprio questa: albergatori e operatori devono lavorare insieme ad associazioni e Osservatori di Destinazione per avere un supporto concreto nell’utilizzo delle analisi predittive e altre nuove tecnologie.’’

Come evidenziato dal Presidente di Federalberghi Veneto Marco Michielli, l’operatore turistico, attraverso le analisi predittive, ha l’opportunità di passare da una prospettiva di valutazione ex-post che lo portava a prendere delle decisioni in base alla domanda ‘com’è il bilancio stagionale /annuale?’’, ad una prospettiva di previsione che lo porterà a porsi le seguenti domande:

chi mi sta cercando? Quando mi sta cercando? Cosa sta cercando? Sono in grado di agganciare le sue preferenze con delle offerte già consultabili e prenotabili nel periodo in cui il turista sta manifestando il suo interesse verso la mia destinazione?

Per gli operatori delle destinazioni che cercano supporto nel nostro Osservatorio di Destinazione per costruire le proprie strategie di destination marketing è possibile rispondere a queste domande in qualsiasi periodo dell’anno.

Se vuoi conoscere nel dettaglio le tipologie di informazioni che è possibile ricavare dalle analisi predittive leggi l’articolo: Cosa cercano i turisti per l’estate 2019?